La cera d’api e un prodotto che viene dalla secrezione endocrina dell’ape, (questa molecola e la trasformazione dei zuccheri del miele, in grassi animali) dalle ghiandole cerifere poste nell’addome dell’ape.
Loro per formare e secernere questo prodotto, si raggruppano nelle immediate vicinanze in cui si costruisce il favo, e cosi formando una catena di gruppo di api, e tenendosi semplicemente con le zampe a grappolo, facendo cosi, attendono che le api di casa, gli portano il miele, in modo che lo ingeriscono in grandi quantità, dopo questa assunzione di miele nell’addome si formano ed escono scaglie di cera, che le altre api raccolgono e impastano con le mascelle, è con la loro ingegneria,  portando alla fine la loro opera di costruzione dei favi.
Questo prodotto e fondamentale nel ciclo vitale d’alveare, nel semplice motivo che nel favo da loro costruito non viene usato solo per l’immagazzinamento delle scorte, ma per allevare la loro covata che senza di essa non può continuare la vita all’interno.
La cera d’api consiste in esteri di alcooli lineari e acidi grassi lineari, questi esteri sono in miscela con idrocarburi lineari.
 Come noto le cere sono dei lipidi risultanti dall’esterificazione di un alcool con un acido grasso, sono corpi chimicamente molto stabili, resistono all’idrolisie all’ossidazione, non sono intaccati né dagli acidi né dai succhi gastrici.
Come si può rilevare da queste frequenze di dati, la cera d’api non è un semplice estere, ma una complessa miscela di diversi esteri a lunga catena, di acidi lineari e di idrocarburi; è proprio in questa diversità di componenti che la cera d’api deve: da un lato, la sua versatilità d’impiego e le sue proprietà leganti, emulsionanti, idrorepellenti, e altro, la poca costanza delle sue proprietà chimico-fisiche che possono variare a seconda della zona di raccolta.
Tutti conoscono l’aspetto e le proprietà fisiche della cera d’api, essa e solida a temperatura ambiente, la sua consistenza varia in relazione alla temperatura essa fonde a temperatura moderata, ed è stabile allo stato liquido, ha una bassa vischiosità allo stato fuso, non si spacca in fili, è sensibile alla lucidatura e produce una lucentezza intensa.
Le proprietà terapeutiche della cera d’api erano conosciute fin d’antichità, e tutto oggi nel campo della medicina moderna viene utilizzata per molteplici cose.
Essa prende anche spunto sia nella cosmesi, (per la preparazione di creme, cerette, matite, ombretti, protettivi per labbra, ecc.,) l’uso improprio  nel bricolage per la preparazione di lucidanti, e anche viene usata per la costruzione di candele, ecc.
La cera d’api e molto nutritiva per la pelle, il proteine sono abbastanza  stabile nel suo genere, inoltre si possono fare creme proteiche e solari e varie preparazioni per le ustioni.
La raccolta di questo prodotto e l’accumulo non e tanto facile visto che la costruzione del favo e voluminosa.
La temperatura più adatta per la fusione e dai 62-64 gradi più o meno, la densità oscilla da 0,960 a 0,969, e se si esagera con la temperatura si rischia che la si bruci  e cosi presentandosi scura e mal odorante, e insolubile nell’acqua pura e prodotti a freddo, a caldo e solubile in oli.